Si torna al lavoro ma in modalità agile. Molti gli spazi da riconfigurare per consentirci di lavorare privilegiando i momenti di condivisione, di creatività, di sviluppo di progetti e programmi. Gli uffici che abbiamo lasciato quasi due anni fa non ci assomigliano più, e molte sono anche le nuove soluzioni proposte dall’aziende e viste alle prime fiere internazionali tornate in presenza.
“L’Italia fino al 2019 era tra i paesi con la minor quota di lavoratori in smart working. Dalle nostre analisi emerge che il modello del futuro sarà ibrido, si punterà a riorganizzare gli uffici attuali, ampliando gli spazi di socializzazione, in linea con i nuovi bisogni“.
Joachim Sandberg.
Head of Cushman & Wakefield Italia.
Per consentirvi di ascoltare il mio breve commento e di ritrovare tutte le informazioni delle quali vi parlo, e molto altro, potrete scaricare una raccolta di link dal mio profilo Linkedin e dal sito www.labollani.it.
Si torna a parlare dei luoghi di lavoro e delle regole che dovranno dare forma alle nuove “collaborazioni agili”.
Dati e opinioni
Una decina di giorni fa su La Repubblica Affari & Finanza sono stati pubblicati in esclusiva i dati di una ricerca di Cushman & Wakefield sul ritorno in ufficio: “L’Italia fino al 2019 era tra i paesi con la minor quota di lavoratori in smartworking. Dalle nostre analisi emerge che il modello del futuro sarà ibrido, si punterà a riorganizzare gli uffici attuali, ampliando gli spazi di socializzazione, in linea con i nuovi bisogni” così Joachim Sandberg - Head of Cushman & Wakefield Italia - a corollario dell’articolo. La ricerca si basa su un modello previsionale che incrocia i dati degli occupati con la situazionesanitaria e le regolamentazioni vigenti in ogni paese.
Riporto qui di seguito un breve passaggio dell’articolo pubblicato:
A Parma, in Chiesi, azienda farmaceutica, uno dei primi
Smart working su base volontaria, con i buoni pasto garantiti. Chiesi Farmaceutici, Chiesi Italia e sindacati hanno firmato un accordo sull'utilizzo condiviso del lavoro agile. L'intesa punta a stabilire tempi, modalità e prassi che guideranno questo strumento nel futuro, rendendolo una novità strutturale.
Il lavoro agile sarà usato da tutti i lavoratori (le cui mansioni lo permettano) che decidano liberamente di accedervi, entro i limiti suggeriti di due giorni a settimana.
L’accordo mette l’accento anche sul diritto di disconnessione: vengono stabiliti orari per fissare riunioni, un orario di pausa pranzo definito e anche il principio di disconnessione da e-mail e messaggistica istantanea.
L’azienda si è inoltre impegnata a garantire una formazione adeguata sui rischi connessi all’attività in smart working in riferimento alla gestione del rapporto di lavoro: saranno promosse azioni volte a favorire la comunicazione, il diritto di partecipazione, l’interazione sociale tra colleghi a tutti i livelli al fine di prevenire eventuali forme di esclusione o di isolamento. Durante lo svolgimento dell’attività con modalità di lavoro agile saranno garantiti gli stessi diritti e libertà sindacali spettanti ai dipendenti che prestano la loro attività nelle sedi aziendali.
Opinion leader
ARUP, nota società internazionale di ingegneria, propone di estendere la settimana lavorativa a sette giorni, durante i quali è possibile spendere il proprio monte-orario di lavoro per sfruttare a pieno i poteri della flessibilità.
Impostazione sviluppata per i 6mila dipendenti del Regno Unito. A raccontare la nuova organizzazione del lavoro è il Financial Times, che ricostruisce come sia stato il frutto di una sperimentazione avviata dal 2019 a Liverpool e in Australia, durante la quale il 35% dei lavoratori coinvolti ha optato per estendere la propria attività nel fine-settimana in cambio di maggiore tempo per sé dal lunedì al venerdì.
Un approccio che ovviamente si sposa con quelle professioni che ragionano "a progetto", ma che sarebbe ben difficile immaginare dove c'è un flusso di produzione dettato dallo scorrere quotidiano delle ore. Nel caso specifico di Arup, diventano poi centrali altre abilità. In primo luogo, la programmazione: alcune unità si sono organizzate per fissare gli orari di lavoro a inizio settimana, tenendo presente le esigenze dei clienti
Sul tema del ritorno in ufficio è da citare la ricerca condotta da Gensler , società di progettazione che ha presentato lo scorso 14 settembre la ricerca
Scrive Janet Pogue McLaurin, principal and Global Workplace Research Leader:
“La nostra ultima ricerca rivela che le aziende più performanti apprezzano l'ufficio per qualcosa di più della semplice collaborazione. Abbiamo scoperto una vasta gamma di attività lavorative che le persone preferiscono svolgere in ufficio: sia il lavoro individuale che quello con gli altri. Il lavoro creativo come il brainstorming e l'ideazione, sia collaborativo che individuale, sono le attività che i dipendenti delle aziende più performanti segnalano di preferire svolgere in ufficio, seguite da un mix di attività individuali e collaborative, molte delle quali necessitano di concentrazione. Il posto di lavoro fisico è quindi uno strumento cruciale per guidare la creatività e l'innovazione nelle aziende.”
Da segnalare nella sezione opinion leader
La Tavola Quadrata, serie di video di Rudy Bandiera, divulgatore
Come saranno gli uffici del futuro?
Insieme a Paola Molaschi, Alessandro Adamo e Michela Conterno nella quinta puntata della serie, si parla di quali siano i nuovi punti chiave da prendere in considerazione per disegnare gli uffici di domani.
Office Observer, Blog di Danilo Premoli
Del Blog, in particolare, segnalo
RadioDesign, sezione che ospita periodicamente un progettista, o un imprenditore, o un critico, a svelare la sua personale colonna sonora e a compilare un elenco di sette titoli raccolti in una playlist su Spotify che può essere ascoltata liberamente. Ogni mese un incontro con gli autori invitati e il successivo podcast, che viene pubblicato su Office Observer, mette a confronto le diverse esperienze ed emozioni generate dai titoli scelti.
RadioDesign è un progetto di Office Observer prodotto da Danilo Premoli e Stefano Lazzari.
Primo fra molti, Danilo Premoli ha istituito una sezione di podcasting sul tema de “L’Ufficio dopo il virus”
con 50 podcast che raccolgono le riflessioni di molti operatori e progettisti del settore della progettazione, ma non solo…
Case history
Smart worker, il videogame per migliorare la relazione con i colleghi
Interactive Stories è una società che sfrutta le potenzialità dello storytelling e le fondamenta della gamification per realizzare esperienze ad alto contenuto emotivo per i dipendenti delle aziende.
Questi virtual game sono di grande valore per tutti i team che si trovano a lavorare a distanza ma hanno bisogno di potenziare engagement, problem solving, capacità relazionali e di interfunzionalità: attraverso il divertimento permettono alle persone di imparare a collaborare a distanza. I giochi, inoltre, obbligano le persone a sfruttare al meglio le varie piattaforme web perché per interpretare correttamente alcuni indizi è necessario conoscere alcune funzioni avanzate. Giocando si apprende e si fa training.
Il debutto dello smart working nelle celle del carcere di Bollate.
64 detenuti coinvolti in attività di formazione, 10 coinvolti con modalità di lavoro smart e 1.500 ore di attività lavorative in cella.
Questi i numeri del progetto sperimentale, reso possibile grazie alla Fondazione Vismara e che oggi continua con il contributo di Regione Lombardia. Un progetto pilota che lo scorso 13 ottobre è stato presentato al Salone della CSR e dell’innovazione sociale.
"La remotizzazione delle postazioni di lavoro in cella rappresenta un’autentica rivoluzione per quelli che sono i canoni dell’universo penitenziario oltre a essere una nuova chiave interpretativa per l’approccio al tema del lavoro in carcere", ha commentato Pino Cantatore, direttore della cooperativa sociale bee.4, presente nel carcere bollatese dal 2013
Workation, Limone Piemonte si candida ad essere un hub per lo smart working e per la vacanza.
A Limone Piemonte sono già una decina le strutture individuate per ospitare turisti lavoratori in smart working. Il nuovo contest è il primo passo del progetto che trasformerà Limone Piemonte in un hub per il “Workation”.
Dietro c'è “MyOrango”, la Startup innovativa fondata da Gian Luca Ranno e Luca Rivoira che ti permette di trovare il posto giusto dove vivere la tua esperienza di vita e lavoro.
MY ORANGO ha lanciato un contest della durata di un mese, che ha come obiettivo portare a vivere un'esperienza di workation (dalla crasi work+vacation) tre nomadi digitali e ad team di una azienda.
Con questo contest i soggetti promotori vogliono agevolare la conoscenza del territorio ad un nuovo target di visitatori e incentivarne la fruizione per tutti i dodici mesi dell’anno, con un'offerta che risponde alle esigenze di free lance e aziende sia per l’ospitalità che per i servizi per il lavoro in smart working, sia per tutte le attività rivolte al tempo libero.
Design
Lo dice Harvard, e lo pubblica Lifegate, Se l’ufficio è verde la produttività aumenta del 30%
I ricercatori hanno esaminato gli uffici situati in dieci edifici verdi ad alte prestazioni in cinque città, per studiare la relazione tra le condizioni all’interno dell’edificio e la produttività e il benessere degli occupanti.
Dalla ricerca è emerso che un ambiente di lavoro verde ha ricadute positive anche sulle funzioni cognitive. In ambienti lavorativi green, secondo i ricercatori, c’è un aumento del 26 per cento delle funzioni cognitive del lavoratore, allo stesso tempo si riducono del 30 per cento le malattie e le assenze correlate ed è stato riscontrato un miglioramento del 6 per cento della qualità del sonno fra gli intervistati.
E per saperne di più sulle tendenze degli spazi del lavoro vi rimando allo Special online del magazine WOW-Ways of Working, diretto da Renata Siasdedicato alla fiera Workspace Expo 2021:
A Workspace Expo 2021, prima fiera post pandemica dedicata all’ufficio, emerge un nuovo approccio al progetto e alla gestione dell’ambiente di lavoro che non si limita allo space planning e agli arredi, ma risponde alle nuove esigenze del workplace inteso come ospitale club: un activity based office con tante piante, servizi personalizzati di catering, salottini, cocoon, office pod, postazioni per video conference e anche scrivanie, purché flessibili e su ruote.
Spazi e nuova organizzazione del lavoro sono temi in divenire. Dai prossimi podcast potrete ascoltare le esperienze di chi sta lavorando sulla riconfigurazione degli ambienti di lavoro e sulla valorizzazione degli spazi lasciati liberi o meno utilizzati da una organizzazione.
Vi do quindi appuntamento alla prossima puntata del mio podcast sullo smart working.
A presto da #LaBollani
コメント